La testimonianza di:
Fabio Treves

Ho cominciato ad ascoltare Blues e Jazz a casa mia, perché mio padre era una persona che amava tutta la buona musica; mentre i miei amici sapevano tutto su Modugno e la Caselli, io sapevo riconoscere al volo Jelly Roll Morton o Sleepy John Estes… Erano gli anni sessanta, andava di moda il beat inglese e in Italia arrivavano raramente buone bands e quindi ci si doveva accontentare dei cloni, bravini, ma pur sempre cloni di altri più bravi ed originali. Era anche il periodo delle feste studentesche e, mentre moltissimi, per fare colpo sui coetanei, imparavano più o meno bene le canzoni di Beatles, Stones, Kinks, io con il mio primo gruppo FRIDAY BLUES GROUP, spaccavo i timpani e anche qualcos'altro riproponendo arrangiamenti di standards come "Hootchie Cootchie Man" e "Got My Mojo Workin'" di Muddy Waters… ripeto erano gli anni sessanta e già il sacro fuoco del blues cominciava ad ardere nelle viscere del giovane Treves.
Ma la vera folgorazione avvenne nel 1965 quando assistetti al concerto milanese degli Who… prima di loro erano di scena i Primitives, sì quelli di Mal… decisi di suonare l'armonica a bocca, folgorato dall'originalità di quei brani interpretati con tanta energia.
Non si contano i concerti a cui ho assistito negli anni che seguirono, sono centinaia… sono stato anche al Rotterdam POP Festival nel maggio '70 dove suonarono Pink Floyd, Santana, Canned Heat, Doors, Byrds e tanti altri… nell'agosto dello stesso anno sono andato anche all'isola di Wight dove mi sono buttato pienamente nel primo vero raduno hippy europeo. Ricordo poi con enorme piacere il concerto di Rory Gallagher al Marquee di Londra nel 1980 e quello di Mayall ad Amsterdam nel 1969. Quelli di blues in Italia li ho seguiti quasi tutti…
La mia prima esibizione in assoluto avvenne nel 1966 a Milano in una vecchia balera affittata per una serata tra noi studenti, il gruppo era quello precedentemente citato. Come TREVES BLUES BAND è stato nel luglio 1977 al Vigorelli di Milano; abbiamo aperto il concerto del leggendario Charlie Mingus, ero a Milano, a casa mia, e mi sono molto emozionato, soprattutto perché ho ricevuto l'abbraccio dello stesso grande contrabbassista!
Anche dividere lo stesso palco con Sunnyland Slim e Otis Rush (Milano 1980) o James Cotton (Bellinzona 1993) o John Hammond e John Mayall (Milano 2001) è stato entusiasmante, ma se dovessi fare una speciale classifica di importanza, questa sarebbe la scaletta definitiva, a livello di emozioni profonde:
INCONTRO E FOTO CON HENDRIX - Milano, maggio 1968
INCONTRO E FOTO A MUDDY WATERS - Torino, 1977
INCONTRO E SUONATA SUL PALCO CON FRANK ZAPPA - Milano 1988
Ma poi è brutto fare classifiche, anche perché aver conosciuto e fotografato gli ZZ TOP, JONNY LANG, BOB MARGOLIN, SONNY LANDRETH, TAJ MAHAL e tanti tanti altri non è cosa da poco.
Ho anche registrato uno o + pezzi con quasi cento artisti, fra cui:Mina, Bertoli, Branduardi, Finardi, Giorgio Conte, Grignani, Drupi, Ivan Graziani, Shel Shapiro, Ferradini, Claudio Rocchi, Celentano, Vergassola e tantissimi altri; per ognuno avrei tanto da raccontare, forse la prima grande emozione mi è stata data dal disco di Mina "……ricominciare e poi che senso ha…"(il brano è stato in classifica per 5 mesi e ogni volta che sentivo quel mio piccolo ma significativo intervento all'armonica era sempre un momento particolare, tra l'altro il produttore era il mio amico Shel Shapiro.
Beh poi mi sono divertito anche ad andare al Festival di Sanremo con Simon Luca nel coro di Fausto Leali, era il 1973… abbiamo scioccato tutti i parrucconi benpensanti facendo casini incredibili, eravamo giovani…bei tempi.
In ambito blues tra gli italiani voglio ricordare il caro Guido Toffoletti, uno che come il sottoscritto ha fatto tanto per la diffusione del blues in Italia, senza scordare gli amici Tolo, Ciotti, Gnola, Bonfanti, ecc. ecc. e le tante giovani band interessanti che spesso faccio conoscere tramite la mia pagina mensile su JAM (a cui rimando per altri aneddoti e foto, vedi il sito www.jamonline.it) o la mia trasmissione Blues EXPRESS tutti i giovedì sulle frequenze di Rock FM che purtroppo non arrivano in tutta Italia ma sono ascoltatissime in Piemonte, Lombardia, Liguria e Toscana
Tanti sono gli stranieri che ho incontrato e con cui ho suonato, ma dal punto di vista dell'importanza JOHNNY SHINES è stato quello che mi ha dato di più raccontandomi le sue testimonianze su Robert Johnson (ancora oggi a tanti anni di distanza mi viene la pelle d'oca), poi MIKE BLOOMFIELD (uno dei migliori chitarristi blues bianchi) con cui la TBB ha inciso un disco live prima che se ne andasse per sempre.
E a Memphis nel 1992? Manderò il programma, basta quello a capire cosa ha rappresentato per noi partecipare a quella tre giorni di BLUES e nient'altro che Blues……