L'IDEA DI UNA Urban Trouble band nasce dal sodalizio artistico e umano, un paio d'anni fa circa, tra i comaschi Sandro Fani, chitarrista di blues elettrico, e Andrea Miotto, cantante e armonicista, all'epoca militante negli apprezzati Secondo Principio.
L'aneddoto narra di come, in occasione di un concerto serale, vista la momentanea indisposizione del chitarrista titolare, Miotto si trovasse nella necessità urgente di contattare un sostituto, ottenendo tramite l'amico e collega musicista Chicco Porro il numero telefonico di Sandro, il quale, immediatamente interpellato, si prestò volentieri alla cortesia. L'esperienza si protrasse per diverse serate e, a poco a poco, si delineò palesemente un sempre più intenso affiatamento musicale, meritevole di ben più di una collaborazione sporadica: Sandro venne promosso a nuovo chitarrista dei Secondo Principio.
Con Sandro, i Secondo Principio mutarono così radicalmente da divenire in pratica un altro gruppo, ovvero l'"embrione" di quello che sarebbero stati i futuri U.T.B., ma con una formazione ancora più che provvisoria: un bassista maggiormente avvezzo a rumori punk e metal che a sonorità blues, e che avrebbe comunque lasciato di lì a poco per vari travagli sentimentali, e un batterista, tale Fabrizio, all'epoca in via di completamento degli studi universitari, e anch'egli ben presto dimissionario. Andrea e Sandro si misero d'impegno per reclutare nuovi compagni di avventure, e i risultati non tardarono ad arrivare.
Il basso venne imbracciato da Giancarlo Rossetti, vecchio amico di Fani, anche compositore,il quale era fresco reduce da un'effimera esperienza nel pianobar, ed era desideroso di tornare al basso e al vecchia, amata, "musica del diavolo". Dietro i tamburi andò a sedersi Massimo Seravelli, fratello del celebre Roberto, anch'egli batterista, e colonna della storica "Skip Road Blues Band".
L'occasione per rodare dal vivo la nuova formazione e il conseguente materiale preparato, quale debutto ufficiale, venne data da un concerto al Capolago di Torno, dove fu reclutato seduta stante il tastierista Massimo Aniti, anch'egli forte di un nutrito curriculum in apprezzate band locali.
A questo punto era evidente che la denominazione Secondo Principio, peraltro mai apprezzata più di tanto dal Fani, doveva essere sostituita: fu così che Sandro decise di appiopparvi il nome di Urban Trouble Band.
Dopo breve tempo dall'ottima serata sul palco di Torno, Seravelli decise di abbandonare; i quattro lo sostituirono, grazie ad una segnalazione del proprietario di un negozio di strumenti musicali, con Santo Pirrotta, versatile drummer dotato pure di una cospicua esperienza in campo folk,La formazione era finalmente quella definitiva.
Attualmente, dopo due anni a suonare insieme, gli Urban Trouble possono definirsi, usando le parole degli stessi membri del gruppo, come "una band di ultratrentenni disinlusi, magari con un po' di mal di schiena e acciacchi, ma con ancora tanta rabbia, passione e voglia di dire la propria, di raccontare le nostre emozioni, attraverso il blues, in modo onesto e sincero.
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Riconoscimenti
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