Rubber Band
Provenienza:
Padova
Anno di formazione:
/
Componenti:
Fairsoni - Banino - Braga
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Presentazione
Rubber Band è un trio acustico padovano formato da Giorgio Fairsoni, Renato Banino (chitarre e voci) e Massimo Braga (basso e voce). Affonda le proprie radici nel Blues, proposto in una chiave che ne conserva lo spirito originario ma con l'energia di una rock band, in una miscela di classici (da Robert Johnson a Stevie Ray Vaughan, passando per i "tre Re" del Blues, ovvero B. B. King, Freddie King e Albert King) ed un buon numero di brani originali. La scelta del suono acustico è dettata dall'esigenza di ritrovare una dimensione unplugged, senza però sacrificare il "groove" che del Blues è la colonna portante.
Il gruppo è stato invitato a partecipare al festival Peace On The Streets in un parco di Londra (unica band italiana), in cartellone con Julian Marley, figlio di Bob Marley e la rock star africana Adu. Tra i riconoscimenti più recenti, Rubber Band annovera il terzo posto alla rassegna nazionale "All The Colours Of Blues" nell'ambito di Sarteano Jazz & Blues e finalista a "Obiettivo Bluesin' 2004" (Pistoia Blues). Ospiti alle ultime edizioni di Vicenza Blues, al Buskers Festival di Ferrara, VeneziaSuona ed alla Festa di Radio Sherwood, il più grande festival autogestito d’Italia.
Discografia
2005
A Bit of Luck
/
Riconoscimenti
Catania, Premio "Vivere Giovani", miglior gruppo musicale
Audio Files
A Bit of Love
- MP3
Before You Accuse Me
- MP3
Crossroads
- MP3
Losing You
- MP3
Goodbye Pork Pie Hat
- MP3
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Presentazione
Rubber Band è un trio acustico padovano formato da Giorgio Fairsoni, Renato Banino (chitarre e voci) e Massimo Braga (basso e voce). Affonda le proprie radici nel Blues, proposto in una chiave che ne conserva lo spirito originario ma con l'energia di una rock band, in una miscela di classici (da Robert Johnson a Stevie Ray Vaughan, passando per i "tre Re" del Blues, ovvero B. B. King, Freddie King e Albert King) ed un buon numero di brani originali. La scelta del suono acustico è dettata dall'esigenza di ritrovare una dimensione unplugged, senza però sacrificare il "groove" che del Blues è la colonna portante.
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