A cura di:
M. Gloria De Nicolò - Annalisa Marasco


Blues e .... Napoli

“Il mestiere di musicista mi ha dato l’opportunità di conoscere tante città bellissime come Copenaghen, New York, Parigi, Amsterdam, Londra, Rio, Buenos Aires, Toronto, New Orleans e mi considero quindi al di sopra di ogni sospetto di campanilismo e sentimentalismo quando affermo che Napoli è la Città più bella del mondo.

Si potrebbe pensare: il Blues arriva finalmente a Napoli!!!!! Ma in realtà non è così: il Blues a Napoli è di casa, c’è da sempre ancor prima che i marinai americani della II^ Guerra Mondiale lo diffondessero anche qui da noi. C’è addirittura chi sostiene che potrebbe essere nato a Napoli o nelle sue immediate vicinanze.

Il Blues nasce infatti da esperienze quotidiane, dalla vita di ogni giorno, purché questa sia tracciata a tinte forti e sia in grado di dare sensazioni forti: tristezza, emarginazione, violenza, povertà, insoddisfazione, in una sola parola, malessere: ma anche gioia di vivere, capacità di accantonare i problemi seppur momentaneamente per cogliere le piccole gioie che la vita riserva.

La musica Blues è come la vita stessa, difficile, dura, cattiva, ma anche foriera di gioia e soddisfazione. E quale città alla pari o più di Napoli, riesce a dare quotidianamente tali e tante sensazioni? Quale città più di Napoli, riesce a colorare così nettamente un’esistenza drammatica che sarebbe senza vie d’uscita se non fosse per la capacità del napoletano di ironizzare sui propri mali ed andare avanti con un pizzico di filosofia?

Questo spiega, forse anche la mia rabbia nei confronti di questo “amaro sortilegio” che tiene Napoli imprigionata, come in una favola in cui una strega cattiva fa una “crudele fattura” alla “bella addormentata”.

Però le favole sono a lieto fine e spero che prima o poi il “sortilegio” finisca, tutto questo è argomento del mio “Blues”, della mia tristezza, rabbia e speranza che ho cantato utilizzando lo pseudonimo di “Joe Sarnataro”. Non mi arrendo, non ci sto, non mi rassegno, ed è per questo che con il mio Blues cerco di evitare che la gente permetta che sotto i loro occhi avvenga un’altra truffa, come è già successo con la “Linea Tranviaria Rapida (LTR)” che ho cantato in “Sotto Viale Augusto”, soprattutto che si ripeta con Coroglio.

Ci sarà un altro gruppo di delinquenti travestiti da Assessori, Operatori ed Urbanisti che organizzeranno la prossima truffa ai nostri danni; a meno che noi (noi inteso come gente comune), non lo impediremo.

Edoardo Bennato