"Il Corsivo"
15 Novembre 2000

Dario Di Donfrancesco
"Il più completo sito italiano di musica e cultura blues
creato da una scuola".
Eccessiva fiducia in se stessi? No, pura verità!


Il CyberBlues della IV B

Un sito Internet dedicato al Blues non è certo una novità (ormai quasi niente è novità in Rete). Non sarebbe dunque un argomento tanto particolare da scriverne un articolo, se non fosse che creatori e curatori del sito sono i ragazzi di una scuola superiore, e che il loro lavoro è stato in pochi mesi oggetto di calde e genuine approvazioni da tutto il popolo Web, non solo quello italiano. E, soprattutto, anche da gente che di blues ne capisce. Gli artefici del successo sono i ragazzi della IV B Programmatori dell'Istituto Tecnico Commerciale "Costa" di Lecce.
Siamo andati a scambiare due chiacchiere proprio con loro e con l'ideatore e coordinatore del progetto stesso, il professore (d'informatica) Daniele Manni. Quello che stupisce è la competenza e l'amore con cui hanno voluto costruire questo sito, verso un genere musicale che tutto sembra tranne "giovanile" o "giovane". Insomma, perché non qualcosa su heavy metal o trip hop? La risposta è corale: "Inizialmente non avevamo idea di cosa fosse davvero il blues, la proposta è venuta dal professore. Poi ci siamo tutti appassionati ed incuriositi, e ci ha stimolato il fatto di scoprire questo nuovo genere, visto che tutti gli altri li conoscevamo". E navigando per il sito le parole trovano subito conferma. Ben costruito, completissimo, dalla bella e agile veste grafica, wwwcosta.clio.it/blues.html è una miniera d'informazioni storiche ed attuali. Proprio riguardo alla veste grafica, i ragazzi ammettono di essere stati a discuterne molto tempo. E alla fine hanno saggiamente deciso di fare la cosa più semplice e gradevole per l'occhio: utilizzare il colore blu, sposare l'aspetto al concetto. Il risultato grafico si commenta da se': sulla home page campeggia in orizzontale una chitarra elettrica, in soffuse tonalità. E "Blues & blues", questo il nome del sito, si presenta così: "il più completo sito italiano di musica e cultura blues creato da una scuola"! Eccessiva fiducia in se stessi? No, pura verità.
Il progetto ha origine lo scorso settembre, con lo scopo di mettere in pratica tutte le nozioni teoriche del corso di programmazione. I primi dati sono stati immessi il mese successivo. La vera diffusione è cominciata a gennaio, e da allora è stato un continuo trionfo. Visite del sito in crescente aumento, primi commenti entusiasti di appassionati, poi dei musicisti e dei proprietari dei locali cult del blues in Italia (come lo storico "Big Mama" di Roma). Di più: la rivista trimestrale "Il Blues" ha chiesto ai ragazzi di improvvisarsi giornalisti e descrivere il loro sito in un articolo, che sarà pubblicato sulla rivista stessa. Ed arriviamo alla sorpresa più bella ed inaspettata, la conquista del premio Web internazionale "Best of the Blues", con tanto di dedica: "il vostro sito è davvero unico. Grazie per apprezzare il Blues e mantenerlo vivo". I ragazzi, nel commentare questa pioggia di consensi, sono realisti: "Siamo rimasti scioccati, ma ce lo meritiamo. In fondo, i tanti messaggi d'approvazione non sono certo un caso". Parole sante, come dicevamo. E per comprovare ulteriormente la verità di quest'affermazione non resta che visitare il sito, alla scoperta del blues. Ed intanto il contatore delle visite sembra non fermarsi più. Il sito viene aggiornato quotidianamente. I ragazzi sono divisi in gruppi a seconda delle sezioni del sito: la storia, gli stili, gli "strumenti del mestiere", gli artisti, le recensioni e tutti gli appuntamenti live della stagione, collocati in un calendario completissimo suddiviso in ambito europeo e italiano. E poi, una lista sempre aggiornata di tutti i Festival blues del mondo. C'è anche un'ottima raccolta di link, divisi anch'essi tra siti italiani ed internazionali, ed ancora indicazioni e liste di radio e file Mp3, riviste specializzate, case discografiche.
"Affrontare un genere come il blues" spiega Manni " ha significato anche istruire i ragazzi, vedendo insieme film sull'argomento, facendoli documentare sulla vita degli schiavi nei campi di cotone degli Stati Uniti, ascoltando i vecchi album-pietre miliari del genere e sfruttando Internet. Ulteriore aspetto positivo, quest'ultimo, poiché hanno dovuto tradurre dall'inglese una gran mole di materiale, con relativo coinvolgimento dei docenti di lingua straniera". E' stata messa su una vera e propria listening room, utilizzando il laboratorio linguistico della scuola, a disposizione dei ragazzi per le recensioni degli album, da passare sul sito. Ed il giudizio di un diciassettenne o diciottenne è forse la cosa più insolita e stimolante da leggere per un navigato artista, abituato a lottare con l'asprezza, la cattiveria o l'incompetenza dei critici musicali ma non con le preziose considerazioni di un giovane recensore del Web, che fino a poco fa tutto ascoltava tranne che il blues. Si badi bene, questo non vuol dire che l'orecchio dei ragazzi non sia educato a questa musica, così particolare da apprezzare: come ci conferma Manni, la conoscenza della materia e di conseguenza la capacità critica è cresciuta proporzionalmente alla quantità di opere ascoltate e di ore dedicate alla realizzazione e cura del sito. E si vede. Adesso, chi più e chi meno, sono tutti in grado di esprimersi perfino sulle differenze tra il vecchio ed il nuovo blues, tra le sonorità classiche ed i nuovi percorsi sonori del presente.
L'opera, insomma, esce evidentemente dai soliti canoni dei siti curati dalle scuole, per trasformarsi in una guida competente e completa sulla musica blues in tutte le sue sfaccettature. E ciò, fatto da alunni di una scuola superiore, non è davvero poco. Prezioso e non trascurabile particolare: il sito si sta pian piano trasformando in fervente centro di raccolta d'opere blues. Molti artisti, infatti, chiedono di essere recensiti sul sito, e di conseguenza i ragazzi sono fieri di alimentare, nel loro piccolo (sempre più grande), l'interesse degli artisti italiani verso la produzione di dischi di questo genere.
In alto a sinistra della home page campeggia da poco un logo di "propaganda". Si tratta di un Cd appena prodotto da artisti italiani, "In aid of Amazonian people". Un progetto della Blue Flame di Milano, una compilation le cui vendite aiuteranno i missionari che assistono i popoli dell'Amazzonia, prontamente segnalata dai ragazzi nel sito. Ultima trovata della giovane banda del "cyberblues" è l'organizzazione, sempre ideata e coordinata da Manni, di un importante evento musicale. Il progetto è ancora in allestimento, ma promette bene, coinvolgendo i ragazzi su tutti i fronti organizzativi, dalla ricerca di sponsor alle pubbliche relazioni in generale.